Covid-19
cosa mangiare in tempo di covid-19
Covid-19 e alimentazione: il valore del cibo tra falsi miti e realtà.
di Roberta Vigna, biologa, esperta di alimentazione e nutrizione clinica
Che rapporto c’è tra cibo e Covid-19? Ci sono alimenti che possono aiutare la guarigione o ad evitare il contagio? Cerchiamo di rispondere a queste domande, basandoci sulla letteratura scientifica che abbiamo a disposizione.
Partiamo subito da una precisazione importante: al momento non ci sono evidenze scientifiche che ci possano far dire quanto e se l’alimentazione ci può aiutare a combattere la malattia Covid-19 o ad evitare di essere contagiati.
Ancora non conosciamo bene questo nemico invisibile contro cui la comunità scientifica internazionale sta combattendo, quindi non abbiamo nessuna dimostrazione scientifica che ci dica quali particolari strategie alimentari (diete, alimenti specifici o integratori alimentari) ci possano aiutare a sconfiggere il coronavirus. Qualsiasi consiglio in questo senso, alimenta solo il rischio di generare false aspettative.
Detto questo, cerchiamo di fare un po’ di chiarezza tra falsi miti e credenze sulla capacità preventiva e curativa di alcune diete, cibi specifici e integratori di vitamine e minerali.
COVID-19 e corretta alimentazione
Come spiegato da Marwan El Ghoch, Prof. Di Nutrizione clinica e Alessandra Valerio, Prof.ssa di Farmacologia, in un articolo pubblicato qualche settimana fa sulla rivista Journal of Population Therapeutics and Clinical Pharmacology, la pandemia di COVID-19 non si deve adottare nessuna dieta particolare o diversa da quelle usualmente suggerite dalle società scientifiche nel settore della nutrizione.
In altri termini, come si è sempre consigliato in passato, anche in questo particolare momento della nostra vita, uno stile di vita salutare basato sulla dieta mediterranea, unitamente a un adeguato apporto idrico (preferibilmente acqua) è una buona condotta che possiamo assumere, unitamente a una regolare attività fisica. Anche se confinati in casa, infatti, un po’ di movimento la possiamo fare ugualmente, come consigliato anche dal Ministero della Salute QUI
.La dieta mediterranea e le sue virtù
Ciò che possiamo dare per certo e che è supportato ampiamente dalla letteratura scientifica è il ruolo cruciale dell’alimentazione Mediterranea, nella prevenzione delle malattie e nel coadiuvare il trattamento di svariate patologie.
La dieta Mediterranea promuove la rotazione degli alimenti, rispetta la stagionalità e privilegia un’alimentazione che ha come protagonisti gli alimenti vegetali e meno alimenti di origine animale. Inoltre, i componenti nutrizionali presenti in molti alimenti tipici dei gruppi alimentari della Dieta Mediterranea sono veri e propri “nutraceutici”, e cioè una sorta di fusione tra “alimento” e “farmaco”, composti bioattivi che si sono dimostrati efficaci nel promuovere e mantenere una condizione di benessere (per maggiori informazioni, vedi QUI.
Per seguirla al meglio, dovremmo:
- assumere 4/5 porzioni di verdura e frutta di stagione al giorno arrivando almeno a 400 grammi, variandone i colori;
- consumare quotidianamente cereali, poco raffinati o integrali (pane, pasta, riso, avena, farro…);
- mangiare almeno 3-4 volte a settimana i legumi: forniscono proteine di buona qualità e fibre, magari uniti, in un unico piatto, ai cereali;
- consumare almeno 2-3 volte a settimana pesce fresco o surgelato;
- privilegiare 1-2 volte a settimana il consumo di carni bianche, limitando quello di carni rosse e insaccati ad 1 volta a settimana;
- mangiare 1-2 volta a settimana da 2 a 4 uova;
- aggiungere alla dieta anche 1-2 pozioni al giorno di latte o di yogurt;
- preferire i formaggi freschi a quelli stagionati;
- limitare i condimenti grassi, preferendo l’olio extravergine di oliva in moderata quantità;
- privilegiare la cottura a vapore, alla piastra o al cartoccio, limitando le cotture che prevedano aggiunte di grandi quantità di grassi.
A questo possiamo aggiungere l’importanza di modelli alimentari bilanciati e delle norme generali di sicurezza alimentare quando si va a fare la spesa e durante la conservazione, preparazione, cottura, e consumo degli alimenti per la gestione globale della propria salute, come anche spiegato nel video divulgato dal Ministero della Salute.
Gli aspetti “positivi” della permanenza forzata in casa
Come in ogni situazione che la vita ci presenta, bisogna sempre trovarne il lato positivo.
Fino a qualche settimana fa i normali ritmi di vita spesso limitavano il tempo necessario alla cura della nostra alimentazione e della convivialità a tavola con i nostri cari. Oggi, potendo pranzare a casa, è possibile fare scelte più in linea con le raccomandazioni nutrizionali nazionali e internazionali, evitando di mangiare un panino di corsa.
Oggi più di ieri, abbiamo l’opportunità di:
- riservare più tempo alla preparazione dei pasti: se in casa abitano più persone, cuciniamo tutti insieme per condividere con convivialità una cosa importante come il pasto;
- aumentare il consumo di quegli alimenti importanti nella nostra dieta, come ad esempio vegetali e legumi che a volte, per motivi di tempo, non si ha tempo di preparare
E non dimentichiamo che rimane di fondamentale importanza insistere sulle precauzioni igieniche (soprattutto sulle corrette procedure di lavaggio delle mani) e sull’osservanza dei provvedimenti di distanziamento sociale, principali misure per limitare la diffusione del COVID-19.
Guarda il video del Ministero della salute su come conservare frutta e verdura.
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